domenica 18 maggio 2014

Presentiamo una Gradisca nuova, ripensata dai giovani progettisti

Un grande segno di vitalità della nostra città è dato dalla presenza di giovani in gamba che, di certo senza alcun incoraggiamento da parte delle istituzioni, studiano, viaggiano, producono idee e soprattutto sono ancora fiduciosi nella possibilità che Gradisca cambi, si accorga dei suoi veri pregi e torni ad essere un luogo dove si vive bene, si lavora, si offre ospitalità di qualità.
C'è anche una lunga tradizione di progettisti, dai vecchi geometri di stampo austroungarico, che però hanno lasciato un'eredità professionale non trascurabile, visibile ancora oggi nell'edilizia prodotta fino alla seconda guerra mondiale, agli architetti e urbanisti che dagli anni Ottanta in poi hanno operato in città o per la città, riuscendo, tra alti e bassi, a conservare e valorizzare il centro storico e l'architettura di pregio che vi è disseminata, mantenere la nobiltà dei giardini e un certo decoro nell'arredo urbano. Quello che è rimasto in abbandono e si è sempre più trasformato in una "discarica" edilizia è il Castello, zona che non ha mai attivato energie e voglia di combattere negli amministratori degli ultimi trent'anni. E poi ci sono le periferie, trascurate sotto ogni profilo, estetico e infrastrutturale, assalite da un'edilizia residenziale anonima, senza alcuna qualità e progettata solo all'insegna dello sfruttamento dello spazio.
Per fortuna c'è una nuova generazione di architetti che sta emergendo con consapevolezza, realismo ma anche con una visione nuova, che ci interessa e ci fa sperare in un futuro libero dalla morsa degli speculatori. Due di questi sono donne, Alessandra Gallas e Alessandra Monorchio, neolaureate in architettura.
Presentiamo i loro lavori in una serata che si annuncia interessantissima lunedì 19 maggio nella sala dell'Enoteca Serenissima alle 20.30.

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